Page 161 - Shakespeare - Vol. 3
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LAERTE
Su questo, cosa?
RE
Laerte, ti era caro
tuo padre, no? O sei solo l’immagine
dipinta del lutto, un volto senza cuore?
LAERTE
Perché mi chiedete questo?
RE
Non perché pensi che tu non amassi tuo padre,
ma perché so che l’amore nasce dall’occasione,
e i fatti provano che il tempo
ne riduce il fuoco e la scintilla. Dentro
la fiamma stessa dell’amore c’è come
uno stoppino, e la sua cenere lo spegne;
e nulla poi dura sempre alto e uguale
perché la bontà, quando diventa plétora
muore del proprio eccesso. Quel che vorremmo fare
dovremmo farlo mentre lo vogliamo,
perché questo «vogliamo» muta ed ha smorzature
e rimandi, per quante sono le lingue
e le mani e gli eventi, e quel «dovremmo»,
allora, è come il sospiro prodigo
che alleviando fa male. Veniamo
al vivo dell’ulcera: Amleto è qui. Che sei pronto a fare
per mostrarti, nei fatti più che nelle parole,
il figlio di tuo padre?
LAERTE
A tagliargli la gola in chiesa.
RE
Infatti, non dovrebbero esserci santuari
per un assassino. Né confine per la vendetta.
Ma buon Laerte, se sei pronto a questo,