Page 1404 - Shakespeare - Vol. 3
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EMILIA
Cosa presagiva la tua canzone, mia signora?
Ascolta, puoi sentirmi? Farò il cigno
che muore cantando: (Canta) «Salice, salice, salice».
Moro, era casta; ti amava, Moro crudele;
Dio salvi la mia anima: dico il vero.
E parlando sincera, io muoio, muoio.
Muore.
OTELLO
Ho un’altra arma in questa camera: 237
una spada di Toledo, temprata nel gelo
d’un ruscello. Eccola; zio, fatemi uscire.
GRAZIANO
(Da dentro)
Se ci provi, ti costerà caro;
sei disarmato, devi sottometterti.
OTELLO
Allora vieni dentro a parlare con me
o, disarmato come sono, ti attaccherò.
Entra Graziano.
GRAZIANO
Che succede?
OTELLO
Guardate, ho una spada:
una migliore non ha mai poggiato
sulla coscia d’un soldato. Ho visto giorni
in cui con questo braccio e questa spada
mi sono aperto un varco contro ostacoli
venti volte più forti. Ma, sciocca vanteria,
chi può controllare il suo destino?
Non è così ora. Non abbiate paura,
anche se mi vedete così armato: