Page 1409 - Shakespeare - Vol. 3
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con occhi soggiogati versa profusamente lacrime
               come le piante d’Arabia stillano resina.             242
               Scrivete questo: e dite ancora
               che una volta ad Aleppo, quando

               un turco prepotente e inturbantato
               bastonava un veneziano e ingiuriava
               lo stato, io afferrai alla gola
               quel cane circonciso, e lo finii così.

                                                                                                    Si pugnala.



              LODOVICO
               Ah, sanguinoso epilogo!



              GRAZIANO
                               Più non servon le parole.



              OTELLO
               Ti baciai prima d’ucciderti; per finire
               non c’è che di mia mano su un bacio morire.
                                                                                   Cade sul letto e muore.




              CASSIO
               Lo temevo, ma lo credevo disarmato,
               perché era un gran valoroso.



              LODOVICO
          (A Iago)
                               O cane spartano,       243

               più funesto del dolore, della fame o del mare,
               guarda il tragico strazio su questo letto:            244
               è opera tua! Lo spettacolo avvelena la vista;
               copriteli. Graziano, voi tenetevi la casa
               e il possesso dei beni del Moro: vi spettano

               in eredità. A voi, governatore,          245  è demandata
               la punizione di questo diabolico furfante,
               giorno, luogo e supplizio. Nessuna pietà!

               Io torno subito a bordo e col cuore straziato
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