Page 137 - Shakespeare - Vol. 3
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Che io tenga il vostro segreto e non il mio. E poi, a sentirsi interrogato da una
spugna − cosa dovrebbe rispondere un figlio di re?
ROSENCRANTZ
Mi prendete per una spugna, monsignore?
AMLETO
Sissignore, una spugna che assorbe i favori del re, le sue prebende e le sue
prerogative. Ma codesti aiutanti, al re, l’aiuto migliore lo danno alla fine: se li
tiene in un cantuccio della bocca, lui, come fa la scimmia, prima li assapora e
alla fine li inghiotte. Quando avrà bisogno di ciò che avete assorbito, una
bella strizzata e la spugna ti ritorna asciutta.
ROSENCRANTZ
Monsignore, non vi capisco.
AMLETO
Mi fa piacere sentirlo. Parlar furbo allo sciocco è come parlare al muro.
ROSENCRANTZ
Signore, dovete dirci dove si trova il corpo e venire con noi dal re.
AMLETO
Il corpo è col re, ma il re non è col corpo. 47 Il re è una cosa...
GUILDENSTERN
Una cosa, monsignore?
AMLETO
Una cosa da nulla. 48 Su, portatemi da lui.
Escono.
Scena III EN
Entrano il Re e due o tre (nobili).