Page 1323 - Shakespeare - Vol. 3
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IAGO

               Tu fa’ lo gnorri;    156  io so cosa farne...
               Su, lasciami solo.
                                                                                                   Esce Emilia.

               Lo metterò nell’alloggio di Cassio
               in modo che lui lo trovi. Per il geloso
               impalpabili inezie come l’aria
               diventano prove inoppugnabili
               come testimonianze del Vangelo.

               Potrà servire. Già il Moro
               cambia per effetto del mio veleno:
               concepire sospetti è di per sé un veleno

               che sulle prime dà solo un senso di disgusto
               ma poi, agendo sul sangue, brucia come zolfo.


                                                        Entra Otello.



               Lo dicevo: ecco che viene Otello.
               Né il papavero, né la mandragora,             157
               né tutti i soporiferi del mondo

               ti ridaranno mai il dolce balsamo
               del sonno che godevi fino a ieri.



              OTELLO
               Ah, ah, infedele a me, a me?



              IAGO
               Su, su, che avete, generale? Basta.



              OTELLO
               Vade retro.     158  Mi hai messo alla tortura.

               È meglio esser molto ingannato, giuro,
               che saperne solo un poco.



              IAGO
                               Ma come, signore?



              OTELLO
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