Page 1319 - Shakespeare - Vol. 3
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IAGO

          (Ritornando)
               Mio signore, vorrei pregare Vostro Onore
               di non indagare più su questa cosa.

               Date tempo al tempo. Benché sia giusto
               che a Cassio sia ridata la sua carica,
               che egli occupa con grande competenza,
               pure se gliela fate sospirare un po’,
               potrete studiare lui ed i suoi metodi.

               Osservate se vostra moglie intercede per lui                149
               con forza o veemente insistenza:
               ne potrete dedurre molte cose.

               Nel frattempo, è meglio attribuire
               a eccesso di zelo le mie paure
               (come io stesso ho motivo di temere)
               e reputatela innocente, ve ne supplico.



              OTELLO
               Non temere, saprò dominarmi.



              IAGO
               Prendo nuovamente congedo.

                                                                                                           Esce.



              OTELLO
               Quest’uomo è di una rara onestà,
               conosce per esperienza i comportamenti
               delle persone. Se avrò la prova

               che è stranita     150  come il falco indomito
               scioglierò i lacci che la legano al mio cuore
               e lascerò che si butti su chi vuole.
               Forse perché sono negro e non possiedo

               le facili grazie del vivere mondano
               che hanno i damerini,         151  o perché
               ormai i miei anni volgono al declino
               − ma non di tanto − per questo l’ho perduta,

               sono tradito, e il mio balsamo sarà
               di detestarla. La piaga del matrimonio
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