Page 1316 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1316
dire che mia moglie è bella, mangia di gusto,
ama la compagnia, ha la lingua sciolta,
sa cantare, suonare e ballar bene:
sono solo un’aggiunta alla sua virtù.
Né per la pochezza dei miei meriti
avrò paure o dubbi d’un suo disgusto, 136
perché gli occhi li aveva, e ha scelto me.
No, Iago, prima di cedere al sospetto
voglio vedere; e se sospetto, voglio la prova;
e avuta la prova, è tutto semplice:
basta di colpo con amore o gelosia! 137
IAGO
Ne sono contento: ora con più franchezza
potrò mostrarvi l’amore e la lealtà
che ho per voi. Ecco, com’è mio dovere,
sentite dunque. Non parlo ancor di prove;
ma tenete d’occhio vostra moglie,
osservatela bene quand’è con Cassio;
non siatene né geloso né sicuro.
Non vorrei che per generosità 138
la vostra nobile e leale natura
fosse ingannata. State all’erta.
Conosco bene le usanze di casa:
a Venezia solo Dio sa le marachelle 139
che mai non mostrerebbero ai mariti.
Si preoccupano non di non commettere,
ma di tener nascosti i lor peccati.
OTELLO
Ne sei convinto?
IAGO
Sposando voi, ha ingannato il padre; 140
e quando sembrava tremebonda e timida
di fronte ai vostri sguardi, più li amava.
OTELLO