Page 1326 - Shakespeare - Vol. 3
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rovina chi la pratica.
OTELLO
Sul mondo intero,
io credo che mia moglie sia onesta,
e che non lo sia; che tu sia leale,
e che non lo sia; mi occorrono prove.
Il mio nome, che era limpido come il volto di Diana,
è ora insozzato e nero come la mia faccia.
Non lo sopporterò, se c’è coltello o cappio,
fuoco, veleno o fiumi che travolgono.
Se potessi avere la certezza!
IAGO
Signore,
vedo che siete roso dalla collera,
e mi pento d’averla provocata.
Voi volete avere la certezza.
OTELLO
Sì, e l’avrò.
IAGO
Sì, ma quale, quale certezza, mio signore? 162
Vorreste stare a spiare e guardare
imbambolato mentre lui la monta?
OTELLO
Morte e dannazione... ah!
IAGO
Non sarebbe tanto facile, credo,
indurli a dar spettacolo. Accidenti,
che occhio mortale li ha visti accoppiarsi
oltre al loro? E allora? Come fare?
Che devo dire? Dov’è la certezza?
È impossibile vederli all’opera,