Page 1329 - Shakespeare - Vol. 3
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Sorgi, nera vendetta, dal tuo covo,
               e tu, amore, cedi la tua corona
               e il trono che avevi nel mio cuore
               all’odio tiranno! Gonfiati, petto,

               pel carico di mille lingue di serpenti.
                                                                                               Si inginocchia.



              IAGO
               Calmatevi, vi prego.



              OTELLO
                               Sangue, Iago, sangue!



              IAGO
               Calma: potreste ancora cambiar parere.



              OTELLO
               Mai, Iago. Come la gelida corrente             167

               e il corso impetuoso del Ponto Eusino
               non conoscono riflusso di marea
               ma volgono sempre alla Propontide e all’Ellesponto,
               così i miei pensieri violenti e sanguinari

               non torneranno mai sui loro passi,
               non rifluiranno nel tenero amore finché
               non li inghiotta piena e crudele vendetta.
               Su quel cielo luminoso faccio giuramento

               con la solennità di un sacro voto.



              IAGO
               Non alzatevi ancora.
                                                                                         Iago si inginocchia.
               Astri che splendete perenni nel cielo,
               elementi che d’ogni parte ci cingete,

               siate testimoni che qui Iago vota
               la forza del suo ingegno, mano e cuore
               al servizio di Otello tradito. Che comandi,

               e in perfetta coscienza io gli obbedirò
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