Page 130 - Shakespeare - Vol. 3
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REGINA

               Ahimè, come stai tu
               che sbarri gli occhi nel vuoto
               e parli con l’aria incorporea.

               Gli spiriti stravolti s’affollano ai tuoi occhi,
               come milizie deste da un allarme
               i tuoi capelli composti si rizzano
               e stanno dritti come se avessero
               vita propria. O caro figlio mio

               spargi fresca pazienza sul calore
               e sulla fiamma del tuo male. Che guardi?



              AMLETO
               Lui, lui. Vedi come ci fissa pallido.
               La sua causa e il suo aspetto insieme,

               se parlassero alle pietre le smuoverebbero.
               Non guardarmi così, la pietà che mi susciti
               smorza la mia fermezza. E ciò che devo fare
               perde sostanza: lacrime e non sangue.



              REGINA
               A chi parli?



              AMLETO

               Non vedi niente lì?


              REGINA

               Proprio niente. Ma quel che c’è, lo vedo.



              AMLETO
               E non hai udito niente?



              REGINA
               Niente, no, solo le nostre voci.



              AMLETO
               Ma guarda lì, guarda che si ritrae.
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