Page 126 - Shakespeare - Vol. 3
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Ahimè, che cosa hai fatto?



              AMLETO
                               Non lo so, non lo so.
               È il re?
                                                           (Solleva l’arazzo e scopre Polonio morto.)



              REGINA
               Ah che atto assurdo, sanguinoso!



              AMLETO
               Sì, sanguinoso. Perverso, buona madre,

               quasi come uccidere un re e sposarne il fratello.



              REGINA
               Uccidere un re?



              AMLETO
                               Sissignora, l’ho detto.
               Tu povero sciocco, temerario, invadente, addio.

               T’ho preso per uno che vale di più. Accetta la tua sorte.
               Vedi ora il pericolo d’intrigarsi troppo.
               Smettetela di torcervi le mani. Siate calma, sedete,
               e fatevi torcere il cuore: perché lo farò
               se ancora lo si può torcere, se l’abitudine maledetta

               non ne ha fatto un baluardo di bronzo
               a prova di sentimenti.



              REGINA
               Che ho fatto, che tu osi menare la lingua
               per gettarmi addosso parole così villane?



              AMLETO

               Hai fatto qualcosa
               che sconcia la grazia e la vampa del pudore,
               che chiama ipocrita la virtù, che strappa la rosa
               dalla bella fronte di un amore innocente
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