Page 1285 - Shakespeare - Vol. 3
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riuscirò a mettermi l’animo in pace
solo se gli avrò reso la pariglia,
moglie per moglie; e se fallisco in questo,
almeno suscitando nel cuore del Moro
una gelosia così forte e inguaribile 86
con la ragione. E per ottenerlo,
se questo botolino di Venezia, 87
ch’io trattengo nella sua caccia vogliosa,
si lascerà guidare a modo mio,
avrò Michele Cassio alla mia mercé; 88
al Moro lo dipingerò a lerci colori 89
(anche lui temo sia entrato nel mio letto) 90
e ne avrò grazie, amore e ricompense
per averlo sapientemente menato per il naso 91
e compromesso la sua pace e la sua quiete
fino alla pazzia. Ecco la trama, ancor confusa;
il vero volto lo si vedrà ad opera conclusa.
Esce.
Scena II EN
Stesso luogo.
Entra un gentiluomo che legge un proclama.
È volontà di Otello, nostro nobile e valoroso generale, essendo giunta notizia
sicura della completa 92 distruzione della flotta turca, che il popolo esprima la
sua gioia con danze, falò e quei giochi divertenti a cui ciascuno inclina;
giacché, oltre alle buone notizie, si festeggiano anche le sue nozze. Ciò per
suo volere viene proclamato. Tutti i luoghi pubblici resteranno aperti e vi è
piena libertà di banchettare da quest’ora, le cinque, fino al tocco delle undici.
Il cielo benedica l’isola di Cipro e il nostro nobile generale Otello!
Esce.
Scena III EN
Sala nel castello.
Entrano Otello, Cassio e Desdemona.