Page 117 - Shakespeare - Vol. 3
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ROSENCRANTZ
Ella desidera parlarvi nelle sue stanze prima che andiate a letto.
AMLETO
Obbediremo, fosse dieci volte nostra madre. Avete altro da sbrigare con noi?
ROSENCRANTZ
Monsignore, mi volevate bene una volta.
AMLETO
E ve ne voglio ancora, per queste mani ladre e borsaiole.
ROSENCRANTZ
Signor mio, cos’è che vi angustia? Sbarrate la porta in faccia alla vostra
guarigione, se nascondete i dolori a un amico.
AMLETO
Amico mio, è che non ho prospettive.
ROSENCRANTZ
Ma come, se il re stesso s’impegna a farvi succedere al trono!
AMLETO
Sì è vero, ma mentre l’erba cresce... il proverbio è alquanto ammuffito.
Entrano gli attori coi flauti.
Ah, i flauti. Datemene uno. − In confidenza, perché cercate sempre di
cogliermi da sopravvento, come per spingermi in qualche rete?
GUILDENSTERN
Oh, monsignore! Se il dovere mi fa importuno, il mio affetto supera ogni
misura.
AMLETO
Questa non la capisco bene. Vorreste suonare questo flauto?