Page 116 - Shakespeare - Vol. 3
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ordinargli una purga, gli farei venire ancora più collera.
GUILDENSTERN
Monsignore, date del senso alle vostre parole, non deviate da ciò che vi dico
in modo così balzano.
AMLETO
Sono ammansito, signore. Pronunciatevi.
GUILDENSTERN
Mi manda da voi la regina vostra madre, con l’animo affranto.
AMLETO
Siete il benvenuto.
GUILDENSTERN
Nossignore, no, questa cortesia non è di buona lega. Se vi degnate di darmi
risposte sensate eseguirò l’ordine di vostra madre. Altrimenti, col vostro
permesso, mi ritiro, e qui finisce il mio compito.
AMLETO
Signore, non posso.
ROSENCRANTZ
Che cosa, monsignore?
AMLETO
Darvi risposte sensate. È la mia testa che non va. Comunque, le risposte che
potrò darvi saranno ai vostri ordini − anzi come dite voi agli ordini di mia
madre. Basta perciò, veniamo al punto. Mia madre, dicevate...
ROSENCRANTZ
Dunque, lei dice così: la vostra condotta l’ha lasciata sbalordita e perplessa.
AMLETO
O figlio ammirevole, che tanto sai sbalordire tua madre! Ma non c’è un
seguito alle calcagna di questo stupore materno? Dite pure.