Page 110 - Shakespeare - Vol. 3
P. 110

ATTORE RE

               In verità io devo lasciarti, amore, e presto:
               delle forze vitali in me il ritmo s’arresta,
               e tu vivrai, me morto, in questo mondo bello,

               amata e onorata; e un altro non indegno,
               forse, come tuo sposo...



              ATTORE REGINA
                               Oh, all’inferno il resto!
               Un altro amore in me sarebbe tradimento.
               Che io sia maledetta se mi sposo di nuovo!

               Solo chi ha ucciso il primo, si trova un altro sposo.


              AMLETO

          (A parte) Questo è assenzio!



              ATTORE REGINA
               Le ragioni che portano a un secondo consorte
               sono di basso calcolo, mai nessuna è d’amore.
               Ucciderei di nuovo il mio marito morto

               se ne bacio un secondo e a letto lo sopporto.



              ATTORE RE
               Io ti credo sincera in ciò che dici adesso;
               ma ciò che decidiamo, noi lo cambiamo spesso.
               Un’intenzione è solo serva della memoria,
               nasce assai vigorosa, ma di sostanza è povera,

               è come i frutti acerbi che stan saldi sul ramo
               ma senza scosse, appena sono maturi, cadono.
               È davvero fatale che noi dimentichiamo

               di pagare a noi stessi quello che ci dobbiamo.
               Ciò che ci proponiamo in preda alla passione,
               la passione finita, perde la sua intenzione.
               Hanno tanta violenza la gioia ed il dolore
               che essa li distrugge con la loro attuazione.

               Più la gioia si sfrena, più il dolor si lamenta,
               e dolor ride e gioia piange per un niente.
               Questo mondo non dura per sempre, e non è strano
   105   106   107   108   109   110   111   112   113   114   115