Page 96 - Shakespeare - Vol. 2
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Bruciano d’indignazione.
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               Io sono pentito: fondamenta solide
               non poggiano sul sangue, non si costruisce una vita

               sicura sulla morte altrui.
          [Al messaggero.]
               Hai l’occhio pieno di paura, dov’è il sangue
               ch’era solito abitare le tue guance?

               Un cielo così scuro non si rasserena senza una tempesta:
               rovescia pure il tuo maltempo: come vanno le cose in Francia?



              MESSAGGERO
               Vanno dalla Francia all’Inghilterra.
               Mai un esercito così forte è stato raccolto
               dal corpo d’un’unica terra

               per una spedizione all’estero.
               L’esempio della vostra velocità li ha istruiti:
               nel momento in cui vi si dovrebbe dire che si stanno preparando,

               giunge la notizia che sono già tutti arrivati.


              RE GIOVANNI

               Oh, dove sono andate a ubriacarsi le nostre spie?
               Dove sono andate a dormire?
               Dov’è andata a finire l’attenzione di mia madre
               se s’è potuto formare un simile esercito in Francia

               e lei non ne ha neanche udito parlare?



              MESSAGGERO
               Mio sovrano, il suo orecchio è chiuso dalla polvere:
               il primo d’Aprile la vostra nobile madre è morta;                150
               e, da quanto ho saputo, mio signore, Lady Constance

               era morta, folle, tre giorni prima. Ma questa è soltanto una voce
               che ho sentito in giro per caso, non so se sia vera o falsa.



              RE GIOVANNI
               Trattieni la tua fretta, terribile sorte!
               Oppure alleati con me, finché avrò placato
               i miei nobili scontenti! E che! mia madre morta!
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