Page 894 - Shakespeare - Vol. 2
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DOLL

          E  un  vaso  fragile  e  vuoto  dovrebbe  sopportare  un  barilone  grosso  e  pieno
          così? C’è in lui tutto un carico di Bordeaux; non si è mai visto uno scafo con la
          stiva più colma. Suvvia, Jack, voglio far la pace con te. Stai partendo per la

          guerra, e se ti rivedo o no non importa a nessuno.


                                               Entra taverniere [Francis].


              FRANCIS

          Signore, c’è giù l’alfiere Pistol e vorrebbe parlarvi.



              DOLL
          Vada sulla forca, maledetto spaccone!               129   Non lasciarlo entrare. È la canaglia
          con la bocca più sconcia d’Inghilterra.



              OSTESSA
          Se fa lo spaccone, non farlo salire. No, per la mia fede. Devo vivere coi miei

          vicini,  non  voglio  spacconi.  Ho  buon  nome  e  buona  fama  con  la  gente  più
          distinta. Chiudi la porta, spacconi qui non entrano. Non ho vissuto finora per
          cominciare adesso a sopportare le spacconate. Chiudi la porta, ti dico.



              FALSTAFF
          Mi senti, ostessa?



              OSTESSA
          Vi prego, Sir John, mettetevi il cuore in pace. Qui spacconi non ne entrano.



              FALSTAFF
          Mi senti? È il mio alfiere.



              OSTESSA
          Sciocchezze,  Sir  John,  non  ditemi  niente,  e  il  vostro  alfiere  spaccone  non

          entra  dalla  mia  porta.  Ero  da  messer  Tisick,  il  debutato,  l’altro  giorno,  e,
          come lui mi disse − non era più lontano di mercoledì scorso − “In fede mia”,
          mi  disse,  “vicina  Quickly”,  −  era  presente  anche  messer  Dumbe,  il  vostro

          vicario  −,  “vicina  Quickly”,  dice,  “badate  ad  ospitare  gente  civile,  perché”,
          dice lui, “avete cattiva fama”. Proprio così ha detto, so io la causa. “Infatti
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