Page 893 - Shakespeare - Vol. 2
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FALSTAFF
Tutte così quelle della sua setta. Ogni volta che fanno una pausa, stanno
male.
DOLL
Che tu possa restare impestato, lurida bestia, è tutta qui la consolazione che
mi dai?
FALSTAFF
Sei tu che gonfi le bestie, madama Doll.
DOLL
Io gonfiarle! L’ingordigia e le malattie le gonfiano, non io. 125
FALSTAFF
Se il cuoco aiuta a fare l’ingordigia, tu aiuti a fare le malattie, Doll. Le
prendiamo da te, Doll, le prendiamo da te. Ammettilo, mia povera
santarellina, ammettilo.
DOLL
Ma sicuro, tesoro mio: le nostre collane e i nostri gioielli.
FALSTAFF
“Le vostre spille perle e carbonchi.” 126 Perché combattere valorosamente
significa tornarsene zoppi, lo sai. Tornarsene dalla breccia con l’alabarda
piegata, valorosamente, e correre dal chirurgo valorosamente, sfidare i
cannoni carichi, valorosamente...
DOLL
Ma vatti a impiccare, capitone melmoso, vatti a impiccare!
OSTESSA
Perdiana, i vecchi modi di sempre! Mai che voi due vi vediate e non
cominciate a battibeccare. In fede mia, siete tutti e due reumatici come
crostini secchi; 127 non sapete sopportare l’uno le confermità dell’altro. Ma
che diavolo! Uno deve sopportare, e spetta a te [a Doll]. Sei tu il vaso più
fragile, come dicono, il vaso più vuoto. 128