Page 886 - Shakespeare - Vol. 2
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del re”. “Come mai?” dice un altro che recita la parte di chi non capisce. La
          risposta è pronta come il cappello di un postulante: “Signore, sono il cugino
          povero del re”.



              PRINCIPE
          Sicuro, devono essere a ogni costo nostri parenti, dovessero pure risalire a
          Jafet.  108  Ma la lettera. [legge] “Sir John Falstaff, cavaliere, al figlio del Re più

          prossimo al padre, Harry principe di Galles, salute”.



              POINS
          Ma questo è un certificato.



              PRINCIPE
          Zitto! [legge] “Imiterò i nobili romani nella brevità”.               109



              POINS
          Certo intende la brevità di fiato, l’affanno.



              [PRINCIPE
          legge]
          “Mi raccomando a te, ti raccomando, ti lascio. Non dare troppa confidenza a
          Poins, perché egli abusa della tua benevolenza tanto da giurare che sposerai

          sua sorella Nell. Pentiti come puoi quando non hai di meglio da fare, e con
          questo addio.
          “Tuo, per il sì o per il no, cioè secondo come lo tratti, JACK  FALSTAFF per gli
          intimi, JOHN per fratelli e sorelle, e SIR JOHN per l’Europa tutta.”



              POINS
          Monsignore, questa lettera la inzupperò nel vino bianco e gliela farò ingoiare.



              PRINCIPE
          Così  gli  faresti  rimangiare  una  ventina  delle  sue  parole.  Ma  è  vero  che  mi

          tratti così, Ned? Devo sposare tua sorella?



              POINS
          Dio non le mandi fortuna peggiore! Io però non l’ho mai detto.
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