Page 870 - Shakespeare - Vol. 2
P. 870
Però, consentitemi, non ha mai recato danno
considerare le probabilità e le speranze.
LORD BARDOLPH
[Sì invece, se la natura di questa guerra,
dico, l’azione imminente, l’impresa in corso,
si nutre di speranza come le gemme che vediamo
a inizio di primavera, dalle quali non tanto si sperano frutti
quanto si dispera per il gelo che le ucciderà.
Se pensiamo di costruire, prima misuriamo il terreno,
poi disegniamo il progetto. Visto il modello della casa,
dobbiamo valutare il prezzo della costruzione,
e se troviamo che questo supera le possibilità,
che altro facciamo se non ridisegnare il modello
con minore ampiezza, o almeno desistiamo
del tutto dal costruire? Tanto più in questa
opera grande, quasi tirar giù un regno
e metterne su un altro, dovremmo considerare
luogo, posizione e progetto,
accordarci su fondamenta solide,
interrogare architetti, conoscere i nostri mezzi,
quanto capaci di sostenere tali lavori,
di affrontare gli ostacoli. Altrimenti]
ci facciamo forti di carte e figure,
usando i nomi degli uomini anziché gli uomini,
come uno che fa il progetto di una casa
oltre la sua capacità di realizzarla, e, a metà,
rinuncia e lascia il suo investimento inconcluso
nuda preda del pianto delle nuvole,
rovina su cui l’inverno rude incrudelisce.
HASTINGS
Se anche le nostre speranze di un parto fausto,
dovessero nascere morte, e ora possedessimo
fino all’ultimo degli uomini previsti,
penso che siamo un corpo abbastanza forte,
già come siamo, per tener testa al Re.