Page 868 - Shakespeare - Vol. 2
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FALSTAFF
Quanto c’è nella mia borsa?
PAGGIO
Sette grossi e due soldi. 62
FALSTAFF
Non mi riesce di trovare rimedio a questa consunzione della borsa. I prestiti
non fanno che prolungarla e prolungarla, ma la malattia è incurabile. Vai e
porta questa lettera al mio Lord di Lancaster, questa al Principe, questa al
Conte di Westmoreland, e questa qui alla vecchia madama Ursula, che ho
promesso di sposare tutte le settimane da quando mi sono scoperto sul
mento il primo pelo bianco. 63 Presto. Sai dove trovarmi. [Esce il paggio.] Una
sifilide a questa gotta! Oppure una gotta a questa sifilide! Perché l’una o
l’altra sta facendo il diavolo a quattro con l’alluce del mio piede. Ma non
importa se zoppico, ho la scusa della guerra, e la mia pensione sembrerà
tanto più giustificata. Un buon cervello trae profitto da tutto. Io muterò le
malattie in vantaggi.
[Esce.]
Scena III 64 EN
Entrano l’Arcivescovo, [il Lord Cerimoniere] Thomas Mowbray, Lord
Hastings e Lord Bardolph.
ARCIVESCOVO
Dunque avete udito le nostre ragioni e i nostri mezzi;
perciò, nobili amici, vi prego tutti, esprimete
francamente il vostro pensiero sulle nostre prospettive.
E primo voi, Lord Cerimoniere, cosa dite?
MOWBRAY
Concordo interamente sulle ragioni per cui ci armiamo,
ma gradirei spiegazioni più convincenti
su come con i nostri mezzi pensiamo di giungere
a opporci con fronte abbastanza ardita e fiera
al potere e alle forze del Re.