Page 864 - Shakespeare - Vol. 2
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FALSTAFF

          Benissimo,  signor  mio,  benissimo.  Piuttosto,  se  vi  piace,  mi  è  venuta  la
          malattia del non ascoltare, il morbo del non intendere.



              GIUDICE
          A mettervi i ceppi alle caviglie forse si migliorerebbe la sensibilità delle vostre
          orecchie, e non mi dispiacerebbe diventare il vostro medico.



              FALSTAFF

          Sono  povero  come  Giobbe,  monsignore,  ma  non  altrettanto  paziente.
          Vossignoria  può  prescrivermi  la  medicina  della  prigione  a  causa  della  mia
          povertà,  ma  i  dotti  avranno  un  pizzico  di  dubbio,  o  un  dubbio  vero  e
          proprio,   45  che io mi faccia vostro paziente e mi adatti alle vostre ricette.



              GIUDICE
          Vi mandai a chiamare, per parlarvi, quando contro di voi c’erano delle accuse

          che avrebbero potuto costarvi la vita.


              FALSTAFF

          Seguendo il consiglio datomi allora da un avvocato edotto delle leggi militari,
          non venni.



              GIUDICE
          Insomma, Sir John, la verità è che vivete in grande infamia.



              FALSTAFF
          Chi usa cinture larghe come la mia non può vivere in infamie più ridotte.



              GIUDICE
          I vostri mezzi sono assai ristretti, ma fate un grande spendere e spandere.



              FALSTAFF

          Magari fosse diversamente! Vorrei avere mezzi da gran signore e una vita più
          ristretta.  46



              GIUDICE
          Avete traviato il giovane Principe.
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