Page 829 - Shakespeare - Vol. 2
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facciata. In un certo senso ha ragione, ma ormai Hal ha scelto la facciata.
«The tenor of our word» vuol dire la sostanza anche legale della parola del
Re. L’analogia con la falsa promessa di Lancaster è totale, perché anche in
quel caso Lancaster aveva rispettato la sua parola alla lettera, non nello
spirito, sostenendo di non aver promesso ai ribelli l’immunità, solo la
concessione delle richieste. Il trionfo della Legge, per quanto inevitabile e
auspicabile, è il trionfo della lettera sullo spirito.
La prima parola su cui Falstaff indugia irritato nella Parte II è security,
malleveria, termine che non gli va perché, in bocca al mercante di stoffa,
implica che la sua parola di cavaliere è insufficiente (I, ii, 35-46). Poco dopo
egli chiede sfacciatamente al Primo Giudice un prestito di mille sterline, che
non ottiene («Not a penny, not a penny»). Nell’ultima scena egli ha ottenuto
giustappunto mille sterline dall’altro giudice, Shallow, che evidentemente e
improvvidamente ha accettato la sua security, e deve accontentarsi della
promessa: sperato me contento. Vi sono altre parole su cui i personaggi
richiamano l’attenzione: i ribelli trovano da ridire, caratteristicamente, sulla
parola rebellion (I, i, 194-200); l’ostessa Quickly, che ha un rapporto
particolare con le parole (le storpia abitualmente), e ha, poveretta, ben poco
cervello, trema tutta al solo sentire la parola swaggerer, spaccone, come non
si stanca di ripetere comicamente (II, iv, 70-104); la prostituta Doll è
contrariata dall’uso osceno della parola occupy (II, iv, 142); il Re ha un’altra
parola per insegna e motto epiforico:
Are these things then necessities?
Then let us meet them like necessities.
And that same word even now cries out on us.
[III, i, 92-94]
Shallow, nella scena successiva, non solo ha l’abitudine di ripetere le sue
parole, ma si sofferma abitualmente con ammirazione non sempre giustificata
su quelle altrui. Così quando chiede a Bardolph notizie della «Lady» moglie di
Falstaff apprende dal poveraccio rubizzo che «un soldato s’accomoda meglio
che con una moglie» (la famiglia di Falstaff è l’ostessa Quickly e la prostituta
Doll e il “figlio” Hal, vedi II, iv), e va in visibilio a proposito di questo
accommodated, fornendone addirittura l’etimologia («Very good, a good
phrase», III, ii, 70).
Si può dunque affermare che l’universo della Pa rt e II ha carattere
metalinguistico, in quanto frequentemente le parole in sé e i loro usi sono
oggetto del discorso dei personaggi. Westmoreland redarguisce l’Arcivescovo