Page 78 - Shakespeare - Vol. 2
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LUIGI
E ha fortificato tutto ciò che ha conquistato.
Di una tale velocità 120 retta da una simile saggezza,
di tanta moderazione ed ordine in un’avanzata così irruenta,
manca l’esempio: chi ha mai letto o sentito
d’una azione che si possa paragonare a questa?
RE FILIPPO
Potrei anche sopportare queste lodi al Re d’Inghilterra,
se si potesse trovare un esempio per la nostra vergogna.
Entra Constance.
Ecco, guardate chi arriva! una tomba tutt’intorno a un’anima,
che trattiene, contro la sua volontà, lo spirito immortale
nella squallida prigione dei suoi dolorosi sospiri.
Vi prego, signora, venite via con me.
CONSTANCE
Ecco, guardate, guardate bene i frutti 121 della vostra pace!
RE FILIPPO
Pazienza, buona signora! Coraggio, gentile Constance.
CONSTANCE
No! ho in spregio ogni consiglio, qualsiasi riparazione
tranne quella che mette fine a tutti i consigli, l’unica,
vera riparazione: la morte! Morte, ah, amabile, amorevole morte!
Tu, profumato fetore, sano marciume!
Alzati dal giaciglio della tua notte eterna,
tu, odio e terrore di chi sta bene,
e io bacerò le tue ossa detestate,
porrò i bulbi dei miei occhi nelle tue vuote occhiaie,
farò anelli per queste dita coi vermi che ti sono familiari,
e chiuderò questo pertugio del respiro con polvere nauseabonda
fino a diventare un mostro imputridito come te:
avanti, digrigna pure, io penserò che mi sorridi
e ti bacerò con lussuria, come fossi tua moglie.
Oh, amore dei disperati, sì, vieni a me!