Page 80 - Shakespeare - Vol. 2
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aderiscono in un comune dolore,
               simili ad amanti fedeli, inseparabili, leali,
               che si stringono insieme nella disgrazia.



              CONSTANCE
               Andiamo in Inghilterra, se volete.           124



              RE FILIPPO
                               Riavvolgetevi i capelli.



              CONSTANCE
               Lo farò; ma perché dovrei farlo?

               Con violenza li ho sciolti dai loro lacci, e ho gridato alto:
               “Oh che queste mani possano liberare mio figlio
               così come han reso a questi capelli la loro libertà!”.

               Ma adesso ho invidia della loro libertà,
               e li voglio di nuovo restituire ai loro lacci,
               dato che il mio povero figlio è un prigioniero.
               Padre cardinale, vi ho sentito dire
               che vedremo e riconosceremo i nostri amici in cielo:

               se è vero, vedrò ancora il mio ragazzo,
               perché dalla nascita di Caino, il primo figlio maschio,
               sino a colui che appena ieri ha respirato per la prima volta,

               non è mai nata un’altra creatura tanto buona.
               Ma ora il verme del dolore divorerà il mio bocciuolo                 125
               cacciando la beltà nativa dalla sua guancia;
               sembrerà privo di sostanza come uno spettro,
               smunto ed emaciato come un attacco di febbre:

               e così morirà; e quando, risorto, lo incontrerò
               nuovamente nella corte del cielo, non lo riconoscerò.
               Non potrò mai più rivedere il mio bel Arthur, mai più.



              PANDOLFO
               Date una terribile importanza al vostro dolore.



              CONSTANCE

               Mi parla uno che non ha mai avuto un figlio.                126
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