Page 82 - Shakespeare - Vol. 2
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LUIGI

               Tutti i giorni della gloria, della gioia, della felicità.



              PANDOLFO
               Se aveste vinto, li avreste certamente persi.
               No, no, quando la fortuna vuol fare del bene agli uomini
               mostra loro il suo occhio più terribile.

               È strano pensare quanto abbia perso Re Giovanni
               in questa che lui reputa una chiara vittoria:
               non vi addolora che Arthur sia suo prigioniero?



              LUIGI
               Tanto quanto rallegra lui l’averlo catturato.



              PANDOLFO
               La vostra mente è immatura come il vostro sangue.

               Ascoltate quanto vi dico con spirito profetico,
               perché il fiato stesso con cui profferirò le mie parole
               spazzerà via ogni grano di polvere, ogni pagliuzza,
               ogni ostacolo dal sentiero che condurrà il tuo piede

               al trono d’Inghilterra; e perciò fate attenzione.
               Giovanni ha catturato Arthur; e non potrà essere
               che, fin che la calda vita giochi nelle vene del ragazzo,
               Giovanni, nella sua ambigua posizione, possa godere d’un’ora,

               d’un minuto, d’un solo quieto respiro di riposo.
               Uno scettro strappato con mano illegale
               dev’essere mantenuto con la stessa violenza
               con cui lo si è guadagnato,

               e chi si trova su un terreno scivoloso non si cura
               della meschinità di ciò che lo sorregge:
               se Giovanni deve reggersi, allora Arthur dovrà cadere.
               E così sia, dato che non può essere altrimenti.



              LUIGI
               Ma cosa guadagnerò io dalla caduta del giovane Arthur?



              PANDOLFO

               Voi, a nome di vostra moglie Lady Bianca,
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