Page 68 - Shakespeare - Vol. 2
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Fa’ così Re Filippo, non rimanere più sospeso nel dubbio.



              BASTARDO
               E tu non sospendere altro che una pelle di vitello,
               dolcissimo zoticone.



              RE FILIPPO
               Sono perplesso, non so cosa dire.



              PANDOLFO
               Cosa puoi dire che non ti renda ancora più perplesso,
               se verrai maledetto e scomunicato?




              RE FILIPPO
               Buon reverendo padre, mettetevi al mio posto,
               e ditemi come vi comportereste.
               Questa mano reale s’è appena unita alla mia,
               e anche le nostre anime si sono congiunte,                99

               unite in lega, accoppiate e vincolate assieme
               con tutta la forza solenne di un sacro giuramento.
               L’ultimo fiato che diede suono di parole
               è stato un giuramento incondizionato di fedeltà,

               pace, amicizia, vero amore tra i nostri regni
               e le nostre regali persone. E appena prima di quest’accordo,
               ancora poco fa, giusto il tempo di lavarci le mani
               per potercele poi stringere in questo patto di pace,

               lo sa il cielo come fossero sporche e macchiate
               dal pennello dell’eccidio, là dove la vendetta
               andava dipingendo l’ostilità paurosa di due re esasperati.
               E queste mani, appena pulitesi del sangue,

               appena congiuntesi in amore,
               così forti sia nel versar sangue che nell’amare,
               dovrebbero ora sciogliere la loro stretta
               e cancellare questo gentile saluto?

               Dovremmo giocare a rimpiattino con la fedeltà,
               scherzare col cielo stesso, trasformarci in fanciulli incostanti
               così da ritirare di nuovo l’una dall’altra le nostre palme,
               spergiurare la fedeltà giurata, far avanzare
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