Page 644 - Shakespeare - Vol. 2
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delle sue follie. Mai ho udito
               di un principe così dissoluto e licenzioso.
               Ma sia come sia, ormai prima di notte
               lo abbraccerò con un braccio di soldato,

               tanto che si schermirà dal mio affetto.
               Armi, armi presto! E compagni, soldati, amici,
               pensate voi quello che avete da fare, meglio
               di quanto io, che non ho il dono della lingua,

               possa accendervi il sangue con l’oratoria.


                                                  Entra un messaggero.



              MESSAGGERO
               Signore, una lettera per voi.



              HOTSPUR
               Ora non posso leggerla. −
               Signori, il tempo della vita è breve!

               Questa brevità, vilmente sprecata, sarebbe troppo lunga
               anche se la vita cavalcasse in punta alla lancetta
               finendo sempre al compiersi dell’ora.
               Se viviamo, viviamo per calpestare dei re;
               se moriamo, ‘bella morte quando principi con noi muoiono!’.

               Quanto alle nostre coscienze, le armi sono buone
               se l’intento di chi le porta è giusto.         194


                                              Entra un altro messaggero.



              MESSAGGERO
               Signore, preparatevi. Il Re sopraggiunge.



              HOTSPUR
               Gli sono grato che mi tappa la bocca,

               non mi piace parlare. Solo questo:
               ognuno faccia il suo meglio. Ecco che sfodero
               una spada il cui filo voglio macchiare
               col miglior sangue che posso trovare

               nella ventura di questo giorno arduo.
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