Page 641 - Shakespeare - Vol. 2
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Scena II       189     EN


                                     Entrano Worcester e Sir Richard Vernon.



              WORCESTER
               O no, Sir Richard, mio nipote non deve conoscere
               l’offerta generosa e amichevole del Re.



              VERNON

               Meglio sarebbe di sì.


              WORCESTER

                               Significherebbe la nostra rovina.
               Non è possibile, non può essere
               che il Re mantenga la promessa del suo favore.
               Ci sospetterà sempre e troverà un momento

               per punire questa offesa in altri errori.
               Il sospetto avrà mille occhi per tutta la nostra vita,
               poiché al tradimento si presta fede come alla volpe,
               che, per quanto mansueta, coccolata e rinchiusa,

               conserva il selvatico della sua razza.
               Qualunque sia il nostro aspetto, allegro o triste,
               esso verrà preso in mala parte,
               e ci nutriremo come buoi alla greppia

               tanto meglio trattati quanto più prossimi a morire.
               La trasgressione di mio nipote potrà essere dimenticata,
               ha la scusante della gioventù e del sangue caldo,
               e un soprannome che di per sé è un privilegio:

               Hotspur cervello di lepre, servo di ogni bizza.
               Tutte le sue offese ricadono sul mio capo
               e quello di suo padre. L’abbiamo incoraggiato;
               e poiché la sua colpa deriva da noi,

               noi, fonte di tutto, pagheremo per tutto.
               Pertanto, buon cugino, fate che Harry non sappia,
               per nessuna ragione, dell’offerta del Re.


                                              Entra Hotspur [e Douglas].
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