Page 609 - Shakespeare - Vol. 2
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sua grazia l’Arcivescovo di York, Douglas e Mortimer,
si accordano contro noi e si armano.
Ma poi perché ti dico queste nuove?
Perché, Harry, ti parlo dei miei nemici,
a te che sei il mio nemico più prossimo e intimo? 139
A te che sei capace, per paura servile,
inclinazione vile, e l’impeto del dispetto,
di combattere contro me al soldo di Percy,
di seguirne i passi e adulare il suo broncio,
per mostrare quanto sei degenerato?
PRINCIPE
Non pensate così. Non mi troverete così.
E Dio perdoni a coloro che tanto hanno distolto da me
i pensieri buoni di vostra maestà.
Tutto questo lo riscatterò sulla testa di Percy
e, al termine di un giorno glorioso,
ardirò di dirvi che sono vostro figlio,
quando avrò un abito tutto di sangue,
e macchierò i miei tratti di una maschera sanguigna,
che, lavata via, spazzerà via anche la mia vergogna.
E quello sarà il giorno, quando che venga,
che questo figlio dell’onore e della fama,
questo prode Hotspur, cavaliere sempre lodato,
e il vostro disprezzato Harry s’incontreranno.
Quanto a tutti gli onori ammucchiati sul suo elmo,
vorrei fossero moltitudini, e sulla mia testa
il doppio di vergogne! Poiché verrà il giorno
che farò scambiare a questo giovane del nord
le sue gesta gloriose con le mie indegnità.
Percy non è che un mio agente, buon signore,
fa incetta di gesta e glorie a mio beneficio,
e io gliene chiederò il conto così severamente
che egli dovrà tirare fuori ogni gloria,
sì, persino il più piccolo onore della sua vita,
se no gli strapperò il conto dal cuore. 140
Questo in nome di Dio qui lo prometto:
e se gli piacerà che io lo compia