Page 588 - Shakespeare - Vol. 2
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Secondo te un re parlerebbe così? Fai tu la parte mia, e io farò quella di mio
          padre.



              FALSTAFF
          Mi deponi? Se sai fare tuo padre con solo metà della serietà e della maestà di
          parola e di sostanza che ci ho messo io, attaccami pure per i calcagni come
          un coniglio o una lepre dal pollivendolo.




              PRINCIPE
          Bene, eccomi seduto.



              FALSTAFF
          Ed eccomi in piedi. Giudicate, signori miei.



              PRINCIPE
          Dunque, Harry, donde vieni?



              FALSTAFF
          Mio signore, da Eastcheap.



              PRINCIPE
          Le lamentele che sento sul tuo conto sono pesanti.



              FALSTAFF
          Dio boia, signore, tutte menzogne! − Te lo faccio vedere io come si fa un

          principino.


              PRINCIPE

          Bestemmi  anche,  ragazzaccio?  D’ora  in  poi  non  farti  più  vedere.  Ti  sei
          violentemente  allontanato  dalla  grazia  di  Dio.  C’è  un  diavolo  che  ti  travia
          sotto l’aspetto di un vecchione grasso, un otre d’uomo ti è compagno. Perché
          ti intrattieni con quel baule di bizze, quel moggio di bestialità, quel fagotto

          rigonfio  di  idropisie,  quella  grossa  bigoncia  di  vino  secco,  quel  valigione
          imbottito  di  budella,  quel  bue  arrostito  di  Manningtree                103   col  ripieno  nel
          ventre,  quel  reverendo  vizio,  quell’iniquità  dai  capelli  grigi,  quel  vecchio
          mascalzone,  quel  padre  ruffiano,  quella  vanità  carica  d’anni?                  104   A  cosa  è

          buono se non a gustare vino secco e berlo? In cosa è pulito e abile se non a
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