Page 587 - Shakespeare - Vol. 2
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Perdio, messeri, conducete la mia triste regina!
               Ché lacrime ostacolano le chiuse dei suoi occhi.



              OSTESSA
          Gesù, fa proprio come uno di quei manigoldi di attori che ho visto!



              FALSTAFF
          Taci, buona birraia, taci, stuzzicacervelli. Harry, mi stupisco non solo di dove
          passi il tempo, ma anche della compagnia che frequenti. Tutti sanno che la

          camomilla più la si schiaccia coi piedi più in fretta cresce, ma la gioventù più
          la si spreca più si consuma.           101   Che sei mio figlio me lo garantisce in parte
          tua madre, in parte la mia convinzione, ma soprattutto i tuoi occhi storti e
          quello  sciocco  labbro  inferiore  pendulo.  Se  dunque  sei  figlio  mio,  ecco  il

          punto:  perché,  essendomi  figlio,  sei  così  puntato  a  dito?  Il  sole,  figlio
          benedetto del cielo, si farà perdigiorno e mangerà more? Una domanda da
          non fare. E il figlio     102   del Re di Inghilterra farà il ladruncolo e ruberà borse?
          Una  domanda  da  fare.  C’è  una  sostanza,  Harry,  di  cui  spesso  hai  sentito

          parlare,  e  molti  del  nostro  paese  la  conoscono  col  nome  di  pece.  Orbene
          questa  pece,  come  testimoniano  antichi  autori,  ha  la  caratteristica  di
          sporcare. Lo stesso fa la compagnia che frequenti. Poiché, Harry, adesso non
          ti parlo nel vino ma nelle lacrime, non per gioia ma per dolore, non solo in

          parole ma anche in pene... Eppure c’è un uomo virtuoso che ho spesso notato
          nella tua compagnia, ma il suo nome non lo conosco.



              PRINCIPE
          Che sorta d’uomo, se piace a vostra maestà?



              FALSTAFF
          Un  bell’uomo  robusto,  in  fede  mia,  nonché  corpulento.  Ha  aspetto  allegro,
          occhio affabile, portamento assai nobile. Mi pare che per età deve essere sui

          cinquanta o, per nostra Signora, verso i sessanta. E ora che mi ricordo, ha
          nome Falstaff. Se quell’uomo è un malvagio, egli mi inganna; infatti, Harry,
          scorgo virtù nel suo aspetto. Se dunque l’albero si conosce dal frutto, come il
          frutto dall’albero, allora, e te lo dico con sicurezza, c’è della virtù in questo

          Falstaff. Tieni lui con te, gli altri mettili al bando. E ora dimmi, furfantello,
          dimmi un po’ dove sei stato questo mese?



              PRINCIPE
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