Page 543 - Shakespeare - Vol. 2
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allo spirito ribelle della vostra leggerezza.
Ma in ciò vedrò di imitare il sole, 37
che consente alle nuvole vili e malvagie
di nascondere al mondo la sua bellezza,
affinché, quando gli aggradi essere se stesso,
essendo desiderato, tanto più desti meraviglia
rompendo per la nebbia vile e laida
e il fumo che pareva strangolarlo.
Se tutto l’anno fosse fatto di vacanze
divertirsi sarebbe noioso come lavorare;
ma le feste rare sono tanto più desiderate,
e nulla piace se non gli eventi insoliti.
Così, quando smetterò la dissipazione
e pagherò il debito che mai ho promesso,
di quanto sono migliore della mia parola,
di tanto smentirò le aspettative di tutti:
come un metallo luminoso su uno sfondo scuro
il mio ravvedimento brillerà sulla mia colpa
e parrà migliore e attrarrà più occhi
di quello che non ha uno sfondo per metterlo in rilievo.
Peccherò in modo da fare un’arte del peccato,
riscattando il tempo quando meno se lo aspettano.
Esce.
Scena III 38 EN
Entrano il Re, Northumberland, Worcester, Hotspur, Sir Walter Blunt e altri.
RE
Il mio sangue è stato troppo freddo e temperato,
poco pronto a ribollire per queste offese,
e ve ne siete accorti, infatti per questa ragione
sfidate la mia sopportazione. Ma siate certi
che d’ora in poi sarò piuttosto me stesso,
forte e temibile, prescindendo dal mio carattere,
sin qui liscio come l’olio, soffice come piume,
per cui ha perduto la deferenza e il rispetto