Page 36 - Shakespeare - Vol. 2
P. 36
CONSTANCE
Aspettiamo la risposta alla nostra ambasceria,
prima che senza una ragione
le nostre spade si macchino di sangue.
Monsignor Chatillon potrebbe riportare dall’Inghilterra
il riconoscimento pacifico di quei diritti
che noi cerchiamo d’affermare con la guerra,
e allora ci pentiremmo d’ogni goccia di sangue
ingiustamente versata
a causa d’una fretta impetuosa e sconsiderata. 51
Entra Chatillon.
RE FILIPPO
Un miracolo, signora! avete espresso un desiderio
ed ecco, il nostro messaggero Chatillon è arrivato!
Ciò che l’Inghilterra dice, ditecelo in breve, gentile signore;
calmi, aspettiamo di udirti: su, Chatillon, parla.
CHATILLON
E allora distogliete l’esercito da questo assedio inutile
per incitarlo verso un ben più arduo impegno.
Il Re inglese, sordo alle vostre giuste richieste,
è sceso in armi: i venti avversi,
di cui ho dovuto subire i capricci,
gli hanno offerto il tempo di sbarcare tutte le sue legioni
contemporaneamente al mio arrivo; sono ora in marcia
verso questa città, un esercito forte, con soldati fiduciosi.
Con il Re è venuta la regina madre,
un’Ate che lo sprona al sangue e alla lotta;
con lei è la nipote, Lady Bianca di Spagna.
Assieme a loro un bastardo del re defunto e tutti gli elementi
scombinati 52 del paese: volontari violenti, sconsiderati,
rabbiosi, volti da giovinette e fegati 53 di draghi feroci,
che, dopo aver venduto tutto ciò che avevano in patria,
orgogliosi, con i propri possedimenti sulla schiena, 54
vengono qui sperando di far fortuna.
In breve, un gruppo valoroso di spiriti intrepidi