Page 30 - Shakespeare - Vol. 2
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BASTARDO

               Fratello, addio: la fortuna t’assista sempre,
               tu che sei stato concepito onestamente.               23
                                                                       [Escono tutti tranne il Bastardo.]

               Sono cresciuto un palmo in onore
               ma ne ho perso parecchi di terra.            24
               Però posso fare di qualsiasi puttanella             25  una Lady.
               “Buona sera, Sir Richard!” − “Dio ti aiuti, buon uomo!” −
               e se si chiama Giorgio, io lo chiamerò Pietro;

               perché chi è appena diventato nobile
               dimentica i nomi della gente: sarebbe un riguardo eccessivo,
               un di più di socievolezza per un titolo appena acquisito.

               Eccovi un viaggiatore, lui e il suo stuzzicadenti,              26
               seduti alla tavola della mia signoria,
               e quando il mio stomaco baronale è ben pieno,
               allora, comincio a succhiarmi i denti e a catechizzare
               quel degustatore       27  di paesi: “Mio caro signore”, −

               così comincio, appoggiandomi bene sui gomiti,
               “vi sarei molto grato”, − e questa sarebbe tutta la domanda,
               cui arriverebbe la risposta, come da manuale,                 28

               “Signor mio”, direbbe questa risposta, “ai vostri comandi;
               a vostra disposizione; ai vostri ordini, monsignore”:
               “No, signore”, direbbe allora la domanda, “sono io,
               dolce sire, ai vostri”; e così via, prima ancora che la risposta
               abbia conosciuto la domanda, in uno spreco di complimenti,

               a parlare di Alpi e Appennini, dei Pirenei e del Po,
               avviandoci verso cena.
               Questa è una nobile vita sociale,           29

               adattissima a uno spirito ambizioso come il mio,
               perché è un figlio bastardo del suo tempo
               chi manchi anche d’un pizzico d’ossequiosità,                30
               e io, ossequio o non ossequio,           31   sono proprio un bastardo.
               E non solo per comportamento, maniere,

               per le forme esteriori o per le vesti,
               ma per quell’impulso interiore           32  che mi spinge
               a profondere quel dolce,

               dolcissimo veleno di cui quest’epoca è affamata,
               e nel quale devo impratichirmi, non per ingannare,
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