Page 271 - Shakespeare - Vol. 2
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disavventure; la seconda con un molto più imbarazzato «Fie, fie!» che può
          segnalare un processo di rimozione. Si scopre presto, da molti elementi, che
          l’amicizia tra Antonio e Bassanio è a suo modo un amore (lo dirà lo stesso
          Antonio  invitando  l’amico  a  far  giudicare  dall’appena  sposata  Porzia  «se

          Bassanio non ebbe una volta un amore», IV, i, 275), un amore omosessuale;
          un contratto, dunque, che Bassanio ha mostrato di voler rompere per recarsi
          a Belmonte a tentare la sorte degli scrigni per la bella castellana e risolvere,
          in tal modo, i suoi debiti, contraendo un nuovo legame.

          A  Belmonte,  troviamo  Porzia,  anch’essa  colpita  da  malinconia,  stanca  del
          «grande  mondo»,  ma,  come  le  suggerisce  subito  l’ancella  Nerissa,  affetta
          sostanzialmente  da  un  male  d’abbondanza,  dall’ennui  della  ricchezza
          ereditata, se non, come Antonio, dalla cattiva coscienza del proprio privilegio

          economico.  Ma,  come  Antonio,  Porzia  è  triste  anche  dalla  parte  del  cuore,
          dell’amore. È vincolata ad un contratto prescritto dal padre morto, che è il
          contratto, tipico del «romance», in cui è il Destino il maggior contraente: ella
          andrà in sposa alla cieca, dovendo accettare il pretendente che avrà scelto lo

          scrigno giusto tra i tre scrigni d’oro, argento e piombo. I pretendenti, per aver
          diritto di affrontare la prova, saranno anch’essi vincolati ad un contratto: di
          non rivelare, fallendo, la scelta fatta e di non proporre mai più il matrimonio
          ad una fanciulla.

          La  situazione  a  Venezia  evolve  nel  modo  ben  noto:  trovandosi
          momentaneamente senza liquidi, Antonio chiede soldi all’usuraio Shylock per
          finanziare il viaggio di Bassanio a Belmonte. Il contratto che viene stipulato
          tra i due è quello che ha come penale la libbra di carne che, mancando il

          pagamento,  Antonio  dovrà  offrire  dal  suo  petto  a  Shylock.  Chiamiamolo
          contratto A. Antonio lo stipula per amore del suo amico che pure lo lascia,
          Shylock per ritorsione e odio di discriminato. È un contratto, e un rapporto,
          fondamentalmente di  morte,  ed  è  centrato  sul  denaro  come  merce  e  sul

          corpo come merce: sulle due grandi mistificazioni del nuovo mondo, il mondo
          dell’accumulazione del capitale e dell’usura, e il mondo dei corpi, gli schiavi,
          come  merce,  e  dei  contratti  borghesi  di  coppia  dove,  di  nuovo,  i  corpi
          «possono»  essere  solo  merce.  Denaro  e  amore  si  incontrano

          pericolosamente.  Il  denaro  che  prende  in  prestito  Bassanio  da  Shylock,  su
          avallo  del  «principe  dei  mercanti»,  deve  servirgli  a  conquistare  l’amore
          dell’ancora  sconosciuta  Porzia,  ma  quell’amore  conquistato  dovrà  servire  a
          sua  volta  a  far  denaro.  Se  Shylock  vuol  far  generare  denaro  dal  denaro,

          Bassanio  vuol  far  generare  denaro  dall’amore.  Ma  Shylock  è  il  «cattivo»,
          mentre Bassanio si propone come eroe «romantico», eroe del «romance» che
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