Page 252 - Shakespeare - Vol. 2
P. 252
93 III, i, 179 Anche qui l’episodio si riferisce a Elisabetta. Pio V l’aveva scomunicata nel 1570 e Gregorio
XIII aveva promesso la beatificazione di chi l’avesse assassinata. Si ricorderà, per avere il quadro
storico della situazione, che nel 1589 Enrico III di Francia fu assassinato dal cattolico Jacques
Clement, e che la proposta di canonizzazione dell’assassino destò gran scalpore in Francia e in
Inghilterra. Sulla liceità di uccidere un “cattivo sovrano” concordava anche il radicalismo protestante:
si veda, esemplare, il Treatise of Politike Power del vescovo di Rochester e Winchester, John Ponet,
pubblicato nel 1556.
94 III, i, 180 room with Rome: lo stesso gioco di parole si trova nel Giulio Cesare, I, ii, 156.
Shakespeare fa rimare Rome anche con doom e groom in Lucrezia (715, 1644) e fa giochi di parole
con roam nell’Enrico VI, parte prima, III, i, 51. Da ciò è facile dedurre che la pronuncia di Rome
fosse almeno incerta, se non doppia.
95 III, i, 192 Il gesto è lungamente preparato: si vedano I, i, 163; II, i, 494-495, 532, 533. Se ne
avrà invece un rovesciamento ironico in III, i, 262.
96 III, i, 199 calve’s-skin: oltre che riprendere III, i, 131, allude anche a giochi di parole popolari
dell’epoca: dopo la bolla di scomunica (Bull of Excommunication), il papa veniva chiamato «il toro
(bull) di Roma» e i suoi seguaci i «vitelli» (calves).
97 III, i, 209 untrimmed: è un vocabolo su cui si è discusso molto. Per alcuni significa ‘disadorno’, ‘coi
capelli sciolti’ o ‘non pettinati’ (per queste accezioni si vedano J. Webster, Il diavolo bianco, IV, i, 2;
Romeo e Giulietta, IV, iv, 25). Per altri ha anche il significato di ‘nuda’ e di ‘vergine’: si rimanda al
Tito Andronico, V, i, 93: in questo caso l’allusione sarebbe al diavolo sotto forma di donna nuda che
tenta sant’Antonio.
98 III, i, 215 Cfr. Riccardo II, IV, i, 181-199.
99 III, i, 227 conjunction: il matrimonio di Bianca con Luigi unisce metaforicamente anche i due re.
100 III, i, 252 Nel discorso di Re Filippo abbiamo l’ennesimo dibattito su ciò che è giusto o sbagliato fare.
Tutto il dramma d’altra parte è incentrato sul motivo del “dibattito giudiziario”, e la lunga risposta di
Pandolfo, in particolare ai vv. 270 sgg., è il tipico esempio di ragionamento e sillogismo che
incarnava, per il pubblico elisabettiano, la dottrina gesuita dell’“equivoco” più volte allusa e ironizzata
da Shakespeare (cfr. Amleto, V, i, 148; Macbeth, II, iii, 10-13).
101 III, i, 257 mother’s curse: la maledizione della Chiesa, ma di fatto anche quella di Constance.
102 III, i, 258 by the tongue: per un’altra comparsa di quest’immagine si veda Molto rumore per nulla,
V, i, 90.
103 III, i, 259 cased lion: è stato spesso emendato in chafed, e così ridotto a frase proverbiale, ‘il leone
infuriato’. È più probabile invece il riferimento alla ‘pelle’, dati i continui rimandi al Duca d’Austria con la
sua pelle di leone strappata a Riccardo Cuor di Leone.
104 III, i, 302 slaughter’d men: un’immagine simile, tipica del motivo del ‘mondo capovolto’, era già
stata usata da Filippo ai vv. 245-246.
105 III, i, 325 rue: giochi di parole tra time (‘tempo’) e rue (‘pentirsi’) e thyme (‘timo’) e rue (‘ruta’). Il
gioco si basa su una serie di luoghi proverbiali del tipo «Rue and thyme grow both in the same
garden». Il medesimo gioco si ha in T. Kyd, The Spanish Tragedy, II, i, 7-8.
106 III, i, 346 jeopardy: il primo significato è quello di ‘pericolo’: ma la parola ha etimo francese in jeu
parti, un gioco cioè in cui il rischio è equamente diviso: l’immagine si ricollega quindi ai vv. 335-336,
con le loro allusioni al gioco (wins, lose, loss, match, play’d).
107 III, ii, didascalia Austria’s head: una testa rientrava nell’attrezzeria di scena d’ogni compagnia
d’epoca. A partire dal Settecento e fino alla metà del nostro secolo, il Bastardo ha in genere
sostituito la testa del Duca con la sua pelle di leone.