Page 250 - Shakespeare - Vol. 2
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nessuno che possa dar deleghe. Il culmine della scena è in 362-363, quando alla domanda decisa
«chi è il vostro re?» verrà risposto «Il re d’Inghilterra, quando sapremo chi è». La critica “storica”
ha usato questo punto per un’ulteriore conferma di come nella vicenda di Re Giovanni sia leggibile la
storia contemporanea di Elisabetta contro Maria di Scozia: l’episodio, infatti, sarebbe accaduto
durante i negoziati precedenti il trattato di Cateau-Cambrésis, nel 1559, e i cittadini che si sarebbero
così comportati sarebbero quelli di Calais. A proposito della legittimità al trono di Elisabetta, e dei
criteri allora vigenti, mi pare interessante riportare le parole dello storico contemporaneo William
Camden: «... c’erano alcuni che lanciavano contro la Sua Maestà le più pericolose invettive... come
se lei non fosse la legittima Regina, anche se le leggi d’Inghilterra già da molti anni dicevano... che la
Corona, una volta posseduta, chiarisce e purifica tutte le colpe e le imperfezioni...» (Annales,
London 1625, B. 1, p. 14; il corsivo è nostro).
67 II, i, 293 Si noti come il Bastardo, nella scena tra i due re, si comporti come Eleonora e Constance,
allineandosi cioè con women and fools (v. 150), piuttosto che con i detentori del potere, e cioè con i
portatori di verità inesprimibili se non da chi è «fuori posto». Se molti critici vedono nel Bastardo
l’ascesa di una figura nuova «regale» in alternativa al declino di Re Giovanni, va ricordato però
anche che il Bastardo sarà messo “al suo posto” da quasi tutti i personaggi del dramma: da
Eleonora (I, i 64), da sua madre (I, i, 227 e 243), da Austria (II, i, 147), da Giovanni (III, i, 134),
da Salisbury (IV, iii, 94), da Luigi (V, ii, 159).
68 II, i, 335 L’immagine del «diritto» associata a quella di «corrente» conduce pericolosamente a quella
dell’overswell, riservata per solito alla “ribellione”. L’immagine dell’esercito in armi come “fiume
argentato” verrà usata anche nel Riccardo II, III, ii, 106-111.
69 II, i, 367 Lord of our presence: qui, come nel precedente I, i, 137, e nel seguente II, i, 377, la
supremazia feudale è vista come possesso fisico del corpo stesso.
70 II, i, 376 È uno dei rarissimi accenni metateatrali del dramma.
71 II, i, 395 Il wild counsel del Bastardo segna un punto importantissimo nell’evoluzione del
personaggio: se il Bastardo irrompe nel dramma come personaggio senza legami, bisognoso persino
d’essere di nuovo battezzato e ri-nominato (I, i, 160-162), e si evolve prima secondo le forme del
Vice medioevale (J.C. Van de Water, 1960), poi incarnando le qualità mimetiche del tempo stesso
(I, i, 205-209), ora si veste da consigliere politico, prima di addossarsi il «lavoro sporco» di
saccheggiare chiese e conventi e d’indossare i panni del mediatore politico con i nobili ribelli. Tappe
ulteriori saranno quelle di generale (V, i, 77) e, infine, quella di datore della regalità stessa, se sarà
lui a investire il principe Enrico invitandolo a «put on / the lineal state and glory of the land» (V, vii,
101-102).
72 II, i, 424 near: alcune edizioni emendano in niece, ma non ce n’è alcun bisogno, perché near è
spesso usato in Shakespeare per indicare ‘parentela’.
73 II, i, 530 Re Giovanni è l’iterazione delle possibilità corruttrici del potere: la sua politica è cercare
continuamente il prezzo di chi gli sta di fronte. Compra il Bastardo con un cavalierato (I, i, 162), il
Re di Francia con cinque province, Hubert con delle promesse (III, iii, 19-32), Arthur con delle terre
(II, i, 551-552), i nobili con Arthur (IV, ii, 67), il papa con una incoronazione (V, i, 1-2) ecc.
74 II, i, 561 La scena è chiusa da un monologo del Bastardo, secondo uno schema strutturale spesso
ripetuto (I, i, 180; 259; IV, iii, 139; V, vii, 110). Questo monologo, insieme a quello che conclude il
dramma, è uno dei passi più noti, e pone il Bastardo come figura del coro, commentatore esterno
alle vicende politiche del Play.
75 II, i, 570 maids: siamo davanti a una delle tante immagini di «stupro» che percorrono il dramma
(II, i, 97-98; 208-225; III, i, 245-246; IV, 166 ecc.) e che costituiscono il parallelo invertito del
nesso corpo del re-terra patria, instituendo invece il nesso corpo femminile-terra conquistata. Il
legame metaforico è però ancora più ampio, perché la femminilità violata produce tra i suoi frutti
l’illegittimità, legando così il tema sessuale a quello politico. Non per niente l’assassinio di Arthur verrà