Page 1834 - Shakespeare - Vol. 2
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ORLANDO

          Appunto, quella d’un matto, o d’una nullità.



              JAQUES
          Be’, me ne debbo andare. Statevi bene, caro Signor Amoroso.



              ORLANDO
          Contento che ve ne andiate. Addio Messer Malinconico.
                                                                                               (Esce Jaques.)



              ROSALINDA
          (a parte a Celia)

          Adesso gli parlo come se fossi un lacchè insolente, e così mi diverto un po’
          con lui. − Mi sentite, boscaiolo?



              ORLANDO
          Vi sento benissimo. Cosa desiderate?



              ROSALINDA
          Per favore, che ora fa l’orologio?



              ORLANDO
          Fareste  meglio  a  chiedere  l’ora  del  giorno;  non  ci  sono  orologi  in  questi
          boschi.



              ROSALINDA

          Allora non ci sono veri amanti in questi boschi, sennò un sospiro al minuto e
          una  lagna  all’ora  rintraccerebbero  i  pigri  passi  del  tempo,  proprio  come  un
          orologio.



              ORLANDO
          E perché non dite i passi veloci del Tempo? Non sarebbe altrettanto giusto?



              ROSALINDA
          Direi di no, signore. Il Tempo viaggia a passi diversi a seconda delle persone.

          Vi dirò con chi va al passo, con chi al trotto, con chi al galoppo, e con chi sta
          fermo.
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