Page 1788 - Shakespeare - Vol. 2
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CELIA

                               Sì. Buona fortuna, mio bel signore.



              ORLANDO
               Non so più dire: “grazie”? Quanto ho di meglio in me
               è tutto a terra, e ciò che resta in piedi
               è una quintana, un tronco senza vita.



              ROSALINDA

               Ci richiama. Ho perduto l’orgoglio coi miei beni.
               Gli chiederò che vuole. Avete chiamato, signore?
               Signore, avete lottato bene, e vinto
               più che i vostri nemici.



              CELIA
                               Andiamo dunque, cugina?



              ROSALINDA
               Sì vengo. Buona fortuna.

                                                                              Escono (Rosalinda e Celia).



              ORLANDO
               Quale passione carica di pesi la mia lingua?
               Non so dirle parola, ma lei lo voleva.


                                                      Entra Le Beau.



               O povero Orlando, sei con le spalle a terra.

               O Charles, o qualche cosa più debole ti ha vinto.


              LE BEAU

               Signor mio, vi consiglio in amicizia
               di andarvene da qui. Vi siete meritati
               grandi lodi, e plausi sinceri, e affetto,
               ma il Duca è in tale animo che ormai

               travisa tutto ciò che avete fatto.
               Il Duca è d’un umore instabile: ma ciò
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