Page 1596 - Shakespeare - Vol. 2
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se vorrai godermi, in modo sempre migliore. Ditemi dunque, o mia bellissima
Caterina: volete farmi vostro? Lasciate da parte i rossori verginali, proclamate
i segreti del vostro cuore con la fierezza d’una imperatrice, prendetemi per
mano e dite: “Harry d’Inghilterra, io son tua”; e non appena avrai reso beato
il mio orecchio con queste parole, io ti dirò forte: “L’Inghilterra è tua, l’Irlanda
è tua, la Francia è tua, e Enrico Plantageneto è tuo”. Il quale, anche se non
dovrei dirlo in sua presenza, se pur compagno non buono abbastanza pel
migliore dei re, lo troverai il migliore re dei buoni compagni. Suvvia,
rispondimi in quella tua musica incerta: poiché la tua voce è musica, e il tuo
inglese incerto, e tanto vale, regina delle regine, che tu mi tolga
dall’incertezza in un inglese incerto: vuoi farmi tuo?
CATERINA
Solo se le Roi mon père mi darà suo consenso.
ENRICO
Ma certo! Sarà ben lieto di consentire, Kate. Sarà più che lieto, Kate.
CATERINA
Allora sarà anche me ben lieta.
ENRICO
In tal caso io vi bacio la mano e vi chiamo mia regina.
CATERINA
Laissez, mon seigneur, laissez, laissez! Ma foi, je ne veux point que vous
abaissiez votre grandeur en baisant la main d’une − notre Seigneur − indigne
serviteur. Excusez-moi, je vous supplie, mon très puissant seigneur.
ENRICO
Allora, Kate, vi bacerò sulle labbra.
CATERINA
Les dames et demoiselles, pour être baisées devant leur noces, il n’est pas la
coutume de France.
ENRICO