Page 1593 - Shakespeare - Vol. 2
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Se però voi mi incoraggiate a andar oltre un: “E voi, in fede, mi amate?” il
mio corteggiamento si è già bello e sgonfiato. Datemi una risposta, questo sì,
fatelo; poi una stretta di mano, e l’affare è fatto. Che ne dite, signora?
CATERINA
Sauf votre honneur, me capito bene.
ENRICO
Perbacco, se mi chiedeste di verseggiare o danzare per amor vostro, Kate,
be’, mi mettereste nei guai: per la poesia mi fan difetto la parola e il ritmo, e
nella danza non è certo il ritmo il mio punto di forza, anche se non mi fan
certo difetto le forze. Se potessi conquistare una dama col saltamontone,
oppure saltando in sella con tanto di armatura sul dosso − e se questa è una
spacconata, fatemela pure pagare − in quattro salti me la farei, una moglie.
O se dovessi fare a pugni per la mia bella, o far giostrare il cavallo per
conquistarne i favori, saprei pestare come un macellaio e stare in sella con
l’agilità d’una scimmia e senza mai cascare. Ma al cospetto di Dio, Kate, io
non so fare il babbeo, né dare la stura a un’eloquenza fatta di sospiri, né so
cavarmela con le dichiarazioni; so solo far giuramenti, di quelli veri, ai quali
ricorro solo se costretto, e che mai romperei, nemmeno se costretto. Se tu
puoi amare un individuo di questa fatta, Kate, la cui faccia stracotta
nemmeno il sole può più abbrustolire, e che mai va a guardarsi allo specchio
per amore di ciò che potrebbe scoprirvi, allora ci pensi il tuo occhio ad
abbellirmi per te. Io ti parlo schiettamente, da soldato. Se tu puoi amarmi
così come sono, prendimi. Se no, non verrò a dirti che mi aspetto di morire:
sarà comunque vero, ma non certo per amor tuo, eh no, santo Iddio! Ma è
anche vero che ti amo. E finché sei in tempo, mia cara Kate, prenditi un uomo
fedele, semplice e non sofisticato, ed egli per forza di cose non ti tradirà,
poiché gli farà difetto la vocazione di corteggiare altre donne; mentre cotesti
tipi dalla lingua inesauribile, che sanno insinuarsi a forza di rime nelle grazie
delle dame, trovan poi sempre eccellenti argomenti per sgusciarsene fuori.
Andiamo! Un fine dicitore non è che una lingua lunga; una poesia non è che
una tiritera. Una buona gamba s’infiacchirà, una schiena ritta s’incurverà, una
barba nera si tingerà di bianco, una testa riccioluta diventerà calva, un bel
volto appassirà, un occhio vivo sarà spento e infossato; ma un cuore onesto,
Kate, è come il sole e la luna, o piuttosto come il sole, non come la luna,
visto che splende luminoso e non cambia mai, sempre seguendo fedelmente
il suo corso. Se vorrai prenderti uno così, prendi me: se prendi me, tu prendi