Page 1598 - Shakespeare - Vol. 2
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ENRICO
Vorrei ch’ella imparasse, mio nobile cugino, quanto è perfetto il mio amore; e
questo è un buon inglese.
BORGOGNA
Avete una buona allieva? 165
ENRICO
La nostra lingua è difficile, cugino, e il mio carattere non è dei più facili; per
cui, non trovando in me né la voce né lo spirito della lusinga, non sono in
grado di evocare in lei lo spirito dell’amore, in modo da rivelarglielo nel suo
vero volto.
BORGOGNA
Perdonatemi la franchezza, e l’umore giocoso, ma devo rispondervi a tono. Se
volete evocare qualcosa in lei, dovrete tracciare un circolo attorno alla sua
persona. Se volete evocare in lei l’amore nel suo vero volto, questo dovrà
apparirle nudo e cieco. E potete darle torto se lei, una fanciulla che ancora
arrossisce e s’imporpora di verginale pudore, se lei rifiuta di far entrare un
ragazzo nudo e cieco nella sua nuda e vigile intimità? Questo equivale, mio
sire, a mettere una vergine in una situazione difficile.
ENRICO
Eppur esse socchiudono gli occhi e cedono, poiché l’amore è cieco e irruento.
BORGOGNA
Allora, mio sire, è d’uopo scusarle, se esse non vedono ciò che fanno.
ENRICO
Quand’è così, mio bravo signore, insegnate a vostra cugina a dir di sì
socchiudendo gli occhi.
BORGOGNA
La indurrò a dir di sì con una strizzatina d’occhio, mio sire, ma voi dovete
insegnarle a capire a volo il mio segnale: poiché le vergini, ben curate e
tenute in caldo durante l’estate, son come le mosche a fine agosto, a San
Bartolomeo, occhiute ma cieche 166 : soltanto allora si lascian prendere,