Page 1588 - Shakespeare - Vol. 2
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Invecchio, e dalle membra mie infiacchite
               l’onore vien cacciato a randellate. Be’, mi farò ruffiano
               e, all’occasione, tagliaborse di mano lesta.
               Tornerò in Inghilterra furtivamente, per darmi al furto

               mi applicherò delle bende sui segni delle legnate
               e giurerò che nelle guerre galliche me le son procurate.
                                                                                                           Esce.



                                                    Scena II         EN



                     Entrano, da una parte, il Re Enrico, Exeter, Bedford, [Gloucester,
           Clarence,] Warwick, [Westmoreland, Huntingdon] e altri Pari; dall’altra, il Re
           di Francia, la Regina Isabella, [la Principessa] Caterina, [Alice] e altre Dame;

                                      il Duca di Borgogna [col seguito]           158


              ENRICO

               Pace a questa assemblea che ci riunisce!
               Al nostro fratello di Francia, e alla nostra sorella,
               salute e una lieta giornata; auguri di felicità
               alla nostra soavissima cugina, la Principessa Caterina;

               e a voi, ramo e membro di questa real casa,
               che avete reso possibile questa grande assemblea,
               vada il nostro saluto, o Duca di Borgogna;
               e a voi, principi e Pari di Francia, salute a voi tutti!



              RE DI FRANCIA

               Ci riempie di gioia il contemplarvi da presso,
               nobilissimo fratello d’Inghilterra: siate il benvenuto!
               E benvenuti voi tutti, prìncipi inglesi.



              REGINA
               Sian dunque felici, fratello d’Inghilterra,
               gli esiti di sì fausta giornata e sì eletta riunione,

               ora che abbiamo il piacere di guardarvi negli occhi:
               gli stessi occhi che ebbero già a fulminare
               tutti i Francesi venuti loro a tiro,
               con le fatali folgori di micidiali basilischi.         159
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