Page 1585 - Shakespeare - Vol. 2
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GOWER
Ehi, eccolo che arriva, gonfio come un tacchino.
FLUELLEN
Non so che farmene dei suoi gonfiori e dei suoi tacchini! Dio vi benedica,
Alfiere Pistola! Rognoso e pidocchioso furfande, Dio vi benedica!
PISTOLA
Olà, sei tu forse un folle? o non vedi l’ora, vile marrano,
d’indurmi a recidere della Parca la trama fatale?
Lungi da me! L’odor di porro mi dà il voltastomaco.
FLUELLEN
Io v’imploro caldamente, rognoso e pidocchioso furfande, diedro mia
sollecitazione e incitamendo e invocazione, a mangiare, badate bene, questo
porro; visto che voi, badate bene, non lo apprezzate, e né la vostra
inglinazione né la vostra ingestione né la vostra digestione riescono a farvelo
digerire, vorrei chiedervi di mangiarvelo.
PISTOLA
Nemmeno per Cadwallader e tutte le sue capre! 153
FLUELLEN
Eccovi una capra, a voi! (Lo percuote.) Volete farmi la cortesia di mangiarlo,
furfande rognoso?
PISTOLA
Vile marrano, tu perirai!
FLUELLEN
Questa è la pura verità, furfande rognoso: sarà quando Dio vorrà. Nel
frattempo voi badate bene a restare in vita e mangiare il vostro cibo. Fatevi
sotto, eccovi un po’ di sugo di bosco! (Lo percuote nuovamente.) Ieri m’avete
chiamato il signore dei miei crinali, e oggi farò di voi l’alfiere dei miei
stivali. 154 Su, di grazia, mangiate: chi dice corna del porro deve almeno
provarlo.