Page 1589 - Shakespeare - Vol. 2
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Speriamo sinceramente che il veleno di quelle occhiate
abbia perduto la sua efficacia, e che questo giorno
ogni afflizione e discordia possa cangiare in amore.
ENRICO
E noi siam qui per dire “Amen” a questi voti.
REGINA
Salute a voi, principi inglesi tutti!
BORGOGNA
Il mio omaggio ad entrambi, fondato su pari affetto,
gran re di Francia e Inghilterra! Io mi son prodigato
con ogni mia facoltà, con fatica, con strenui sforzi,
a portare le Vostre auguste Maestà
a queste assise e a questo regale colloquio:
le Vostre Altezze possono entrambe testimoniarlo.
E dal momento che i miei buoni uffici hanno alfine ottenuto
che viso a viso, occhio a occhio regale
vi siate scambiati i saluti, non torni a mio disonore
se io, al cospetto di tale reale adunata,
chiedo per quale ostacolo o impedimento
la Pace, ignuda, povera e martoriata,
la tenera nutrice di arti, raccolti, e fecondità gioiosa
non debba nel più bel giardino del mondo,
la nostra Francia ferace, mostrar le sue liete fattezze.
Ahimè, per troppo tempo essa è rimasta in esilio,
e tutte le sue colture restano abbandonate,
per poi marcire, pur nella lor profusione.
Le vigne, che rendono i cuori lieti e giocondi,
muoiono non potate; le siepi, un tempo nitidamente curate,
come dei prigionieri inselvaggiti ed irsuti
si fanno ispide e informi; nelle terre a maggese
il loglio, la cicuta e l’ostinata fumaria
metton salde radici, e arrugginisce il vomere
che tale proliferazione dovrebbe estirpare;
il prato vellutato, che già produceva in un dolce rigoglio
la primula screziata, la pimpinella e il verde trifoglio