Page 1515 - Shakespeare - Vol. 2
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FLUELLEN

          Gesù, quello è un somaro come ce ne sono pochi. Glielo andrò a dimosdrare
          sul muso, che non ha nessunissima combetenza nelle arti militari rettamende
          intese, badate bene, nelle discipline dei Romani: non più d’un cuccioletto.


                              Entrano [il Capitano] Macmorris e il Capitano Jamy.



              GOWER
          Eccolo che viene, e con lui il capitano scozzese, Capitan Jamy.



              FLUELLEN

          Il Capitano Jamy è un gendiluomo massimamende valoroso, questo è certo, e
          di  grande  esperienza  e  dottrina  in  fatto  di  guerre  dell’antighità,  come  ho
          potuto personalmente gonstatare dalle sue istruzioni. Gesù, è uno che può
          tener  testa  a  qualsiasi  ufficiale  di  questo  mondo,  quando  alle  arti  militari

          dell’andica Roma.



              JAMY
          Buonciorno, dico, Capitan Fluellen.



              FLUELLEN
          Buongiorno a vossignoria, buon Capitan James.



              GOWER
          Ehi  voi,  Capitano  Macmorris,  avete  lasciato  le  mine?  I  guastatori  hanno
          mollato tutto?



              MACMORRIS
          Via, per Crishto, non sci fa coscì! Il lavoro lasciato a mezzo, la tromba che

          ssona la ritirata: io lo giurassi sulla mano mia, e puro sull’anima di mio padre,
          non sci lavora coscì, piantando in asso ogni cosa. Io la città − che Crishto
          m’ascista! − l’avessi fatta saltare in un’ora, ecco. Oh, nun sci fanno le cose
          coscì, nun sci fanno, su queshta mano mia, non sci fanno coscì!



              FLUELLEN

          Capitano  Macmorris,  ve  ne  supplico,  congedetemi  ora  una  piccola,  badate
          bene,  disputazione  fra  noi  su  certe  questioni  in  parte  relative  o  attinendi
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