Page 1514 - Shakespeare - Vol. 2
P. 1514
parte la testa sua, quella volta che prese la ciucca e finì contro un palo. Quelli
là ruberebbero qualsiasi cosa: e questo lo chiamano “fare acquisti”. Bardolfo
ha rubato la custodia di un liuto, se l’è portata appresso per dodici leghe, e
non se l’è poi venduta per quattro soldi? Nym e Bardolfo son come fratelli
giurati, quando si tratta di sgraffignare, e a Calais 72 han grattato una pala da
carbone: l’ho capito da quest’impresa che non si vergognano a sporcarsi le
mani. 73 In più avrebbero voluto che io me la facessi colle tasche del
prossimo, alla maniera dei guanti o dei fazzoletti: ma sentirei di non esser più
un uomo, se mi mettessi a vuotare le tasche degli altri per riempire le mie:
sarebbe peggio che intascare le offese. Devo proprio lasciarli e trovarmi un
servizio migliore. Ho lo stomaco delicato io, per certe furfanterie: ecco perché
mi vien fatto di rigettarle. 74
Esce.
Rientra Fluellen, seguito da Gower. 75
GOWER
Capitan Fluellen, dovete venir subito alle mine: il Duca di Gloucester vi vuole
parlare.
FLUELLEN
Alle mine! Dite pure al Duca che non è il caso di andare alle mine. Perché,
badate, le mine le han mica fatte secondo i regolamendi: le buche non sono
profonde abbastanza, tando è vero, badate bene, che il nemico − provate a
farglielo capire, al Duca − badate bene, si è andato a scavare le condromine
quattro metri più sotto. Gesù, mi sa che salderà tutto per aria se non ci danno
istruzioni migliori.
GOWER
Il Duca di Gloucester, a cui è affidata la conduzione dell’assedio, si lascia
consigliare in tutto e per tutto da un irlandese, un gentiluomo di grande
valore, parola mia.
FLUELLEN
Non sarà mica il Capitano Macmorris?
GOWER
Credo proprio di sì.