Page 1497 - Shakespeare - Vol. 2
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SCROPE

               Lo avete chiesto anche a me, sire.



              GREY
               E a me, mio regale sovrano.



              ENRICO
               Allora, Richard Conte di Cambridge, ecco il vostro mandato;
               ed ecco il vostro, Lord Scrope di Masham; riverito cavaliere

               Grey di Northumberland, quest’altro è per voi:
               leggete, e sappiate che io so quanto ne siete degni.
               Mio Conte di Westmoreland, e voi, zio Exeter,
               c’imbarcheremo stasera... Ehi voi, che vi succede, signori?
               Cosa vedete in quei fogli, che mi state cambiando

               il vostro bel colorito? Guardateli, come han perso la faccia!
               Le loro gote son bianche come quella carta. Ma che ci avete letto,
               per farvi venire una tal tremarella, e fugare il sangue

               dai vostri volti?


              CAMBRIDGE

                               Confesso la mia colpa,
               e mi rimetto alla clemenza di Vostra Altezza.



              GREY E SCROPE
               Alla quale ci rimettiamo noi tutti.



              ENRICO
               La clemenza, sino a poco fa in noi ben viva,
               l’han soffocata e uccisa i vostri stessi consigli.

               Abbiate almeno il pudore di non parlar di clemenza,
               quando i vostri discorsi vi si rivoltano contro
               come quei cani che azzannano i loro padroni.
               Guardateli, miei principi e nobili Pari,

               questi mostri di Inglesi! Il nostro Conte di Cambridge!
               Sapete bene che il nostro affetto era più che disposto
               a rivestirlo di tutti gli appannaggi
               al suo rango spettanti; e proprio quest’uomo

               per poche vili corone ha vilmente cospirato
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