Page 1254 - Shakespeare - Vol. 2
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CLAUDIO

          Io vi scorto costà, signor mio, col consenso vostro.



              DON PEDRO
          No, sarebbe macchiare il lustro delle tue nozze, come mostrare a un bambino
          il suo vestito nuovo e poi proibirgli di metterlo. Oserò solo pregare Benedetto
          di farmi compagnia: perché lui è tutta allegrezza, dalla cima della zucca alla

          punta dei piedi. Ha spezzato già due o tre volte la corda all’arco di Cupido, e
          ora quel birichino non osa più tirargli. Ha un cuore sano come una campana e
          la lingua è il battaglio: ciò che il cuore pensa la lingua dice.



              BENEDETTO
          Signori miei, io non son più quel di una volta.



              LEONATO
          Anch’io lo dico; mi pare più ammosciato.



              CLAUDIO
          Sarà cotto e lo spero.



              DON PEDRO

          Ma chi, questo forcaiolo? Non c’è goccia di sangue in lui che possa toccarla
          Amore. Se è triste è a corto di denaro.



              BENEDETTO
          Ho male a un dente.



              DON PEDRO
          Càvalo.



              BENEDETTO
          Sì, impiccalo!



              CLAUDIO
          Prima devi impiccarlo, e poi cavarlo.



              DON PEDRO
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